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Nel 1930 si iscrive all’Accademia di Venezia per seguire i corsi di pittura di Virgilio Guidi; primi contatti con altri artisti. Nel 1933 espone alla galleria Il Milione di Milano nella mostra Cinque giovani pittori veneti. Nei primi quadri, principalmente figure e nature morte, forte è l’influenza dell’opera di Gino Rossi. Nel 1936 vince la borsa di studio Marangoni a Udine. Si reca a Roma, entrando in contatto con gli artisti della scuola romana con cui condivide l’opposizione alla cultura fascista e la necessità di un rinnovamento dell’arte italiana. Nel 1942 rientra a Venezia. Contatti con l’ambiente del Cavallino: Arturo Martini, Carlo Scarpa, Cesetti, Viani, Santomaso, poi Afro e Dino Basaldella, Turcato e Vedova. Nelle sue opere è chiaro l’influsso di Guernica di Picasso. Nel 1943 prima personale alla galleria il Milione di Milano. Interrompe l’attività pittorica per partecipare alla Resistenza. Arrestato nel 44 come “pericoloso comunista” evade dalla prigione il 25 aprile 1945. Nel 1946 espone insieme a Vedova Le tempere partigiane alla galleria dell’Arco di Venezia. Sempre in quell’anno è fra i promotori del Fronte Nuovo delle Arti, con cui espone alla XXIV Biennale di Venezia nel 1948. In quest’occasione Peggy Guggenheim acquista il quadro Primo maggio, che successivamente dona al Museo d’Arte Moderna di New York. Con la scissione del Fronte Nuovo, è tra i promotori del “Realismo italiano” con cui espone alla Biennale del 1950. Artista militante, crea opere di forte impegno sociale, la più importante delle quali è il trittico Un fantasma percorre l’Europa.
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