jueves, 21 de octubre de 2010

MARCO LODOLA


Marco Lodola (Dorno, 4 aprile 1955) è un artista italiano, attivo in vari settori. Dopo aver frequentato l'accademia di belle arti a Firenze e a Milano, all'inizio degli anni '80, fonda, con un gruppo di artisti, il nuovo futurismo, movimento artistico che ha avuto, come maggior esponente teorico Renato Barilli[1]. Marco Lodola si distingue per la capacità di mescolare l'arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all'uso di materiali plastici che sagoma e che colora con una tecnica personale con tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose. In anni recenti ritorna anche alla pittura ad olio, riportando su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale. Il tema più ripreso e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine, che spesso fissano frames dei musical del passato.

A partire dal 2001 hanno inizio il sodalizio e l'amicizia tra Marco Lodola e Giannola Nonino. A partire dal Premio letterario Nonino 2001, l'artista pavese viene incaricato di realizzare opere per diverse occasioni.

Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino 2006[1]alla facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo 2008[2].

Ha esposto al Padiglione Italia della 53° Biennale di Venezia un'istallazione luminosa, omaggio al teatro di Fortunato Depero, intitolata "Balletto Plastico-Hangar", per la quale in occasione della presentazione al pubblico ha avuto luogo una performance sonora di Andy dei Bluvertigo e di Syria.

La poliedricità è un tratto caratteristico dell'arte di Lodola. Lo dimostra anche il gran numero e la varietà dei rapporti di collaborazione che figurano nel suo ricco curriculum. Note sono le sue collaborazioni, in campo musicale, con Max Pezzali, i Timoria e Omar Pedrini. Nel 2009 ha allestito a Milano, in piazza del Duomo, il Rock’n’Music Planet, primo museo del rock d’Europa, con venticinque sculture che rappresentano altrettanti miti della musica contemporanea. Sue sono anche le illustrazioni di copertine di romanzi di Marco Lodoli e Claudio Apone. Porta, inoltre, sempre la firma di Marco Lodola la serie di immagini che, nel 2005, illustrano il saggio di filosofia di Giuseppe Pulina, Minima Animalia, dove le sagome policromatiche di cavalli, serpenti e draghi fanno da commento iconografico ai diversi capitoli.

Molti critici hanno scritto di lui, tra cui Luca Beatrice, Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva[1], Lea Vergine, Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Giorgio Mascherpa, Giorgio Seveso, Luisa Somaini, Arturo Carlo Quintavalle, Vincenzo Accame, Elena Pontiggia, Carli, Sala, Calabrese, Dentice, Pierre Restany, Vittoria Coen, Carmelo Strano, Alberto Fiz, Enrico Crispolti, Laura Cherubini, Marisa Vescovo, Mammi, Sam Hunter, Philippe Daverio, Alessandro Riva, Valerio Deho e Luciano Caprile.

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